Siamo lieti di pubblicare il testo
della presentazione di Lila Daneluzzi della mostra mestrina “Nel
segno di Dante”, da poco conclusa.
Ringraziamo la critica d'arte che
purtroppo in pochi sono riusciti a sentire il giorno
dell'inaugurazione per via delle attuali restrizioni, con un caloroso
e virtuale applauso.
"Nel segno di Dante" è una
mostra molto significativa, frutto del connubio tra arte incisoria e
conoscenza, che vede protagonista la figura di Dante, per onorare e
celebrare il sommo poeta, padre della nostra lingua, a 700 anni dalla
sua scomparsa.
Una lodevole iniziativa organizzata con
entusiasmo e partecipazione dal Centro Calcografico 3C di Mestre per
porre l'attenzione e valorizzare, assieme alle arti letterarie, le
antiche arti dell'incisione e
della stampa.
La mostra propone interessanti opere
grafiche, realizzate dal gruppo di artisti che frequentano il
laboratorio del Centro 3C condotto con competenza e perseveranza dal
Maestro incisore Gianni Favaro, affiancate da opere di alcuni validi
incisori amici, che hanno aderito a questa singolare rassegna, a
tema. Un tema vivo e forte di un'attualità che non si spegne mai ed
è sentito in Italia, nel mondo, e segnatamente nei luoghi del Veneto
che ancora oggi riportano tracce della permanenza di Dante durante il
suo lungo esilio "creativo" che ispirò alcuni suoi versi.
Le interessanti opere d'arte esposte,
ad eccezione di quattro xilografie su linoleum, sono calcografie su
matrici di zinco realizzate con l'utilizzo dei vari mezzi grafici
attinenti alla tecnica di incisione tradizionale. Tecnica che implica
un lavoro alquanto impegnativo a livello strumentale ma anche
mentale.
Osservando attentamente, da vicino, le
immagini costruite da un'infinità di segni, precisi e ordinati e,
nel contempo, liberi e personali, si intuisce come e quanto ogni
incisore debba "meditare" poeticamente oltre che
tecnicamente per riuscire a rivelare l'intensità espressiva dei
volti in primo piano e delle figure di Dante e Beatrice o a
descrivere con cura luoghi e personaggi danteschi particolarmente
suggestivi.
Il racconto che possiamo leggere sulle
pareti suggerisce il mondo lirico, poetico e culturale di Dante
avvolto in un'atmosfera magica, quasi surreale, che è propria
dell'incisione artistica tradizionale.
Da Durer in poi, i grandi incisori
avevano osservato che nell'atto stesso di tracciare i segni c'era un
che di rituale, di misterioso, per non parlare poi dell'attesa e
dell'imprevedibilità del risultato finale che resta un'incognita
finchè non si manifesta sulla carta in fase di stampa.
Come ieri anche oggi, coloro che si
dedicano alle antiche arti dell'incisione e della stampa (e non sono
molti) possono rendere questo mondo, un mondo avvincente e seducente.
Infatti, le opere incise a regola
d'arte con perizia, ricerca, sensibilità e propensione al disegno,
comunicano messaggi chiari e incisivi che si rivolgono allo spirito,
non solo agli occhi. Messaggi che si percepiscono chiaramente nelle
opere realizzate per il rilevante progetto artistico su Dante nel
laboratorio del Centro Calcografico 3C, luogo d'incontro dove aleggia
un fermento vitale e culturale favorito da Gianni Favaro, esperto e
stimato docente di tecniche incisorie tradizionali.
Questa straordinaria rassegna è
corredata da un prezioso ed esaustivo catalogo che permetterà
all'esposizione stessa di "vivere" un periodo più lungo
della sua temporalità.
Un valore aggiunto è dato
dall'approffondito testo letterario, "Un libro per tutti e per
nessuno", sapientemente scritto da Roberto Berton, appassionato
studioso di Dante. Un interessantissimo percorso culturale tematico
dedicato al sommo poeta e alla sua Commedia.
Lila Daneluzzi