venerdì 13 novembre 2009

VINCENZO ZANON - Marghera negli aspetti natura e ambiente

MOSTRA PERSONALE DEL NOSTRO AMICO SOCIO VINCENZO ZANON
alla Galleria d'arte LA CELLA sotto al campanile della chiesa di SS. Gervasio e Protasio a Carpenedo


INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DOMENICA
22 NOVEMBRE ORE 10,30


Orario Feriale dalle 18.00 alle 19.00
Festivi 10,30 - 12,30


Il tema di questa mostra, a "La Cella", di Vincenzo Zanon è Marghera negli aspetti più caratteristici per natura ed ambiente: Non la zona industriale con fabbriche, ciminiere, fumi e nebbie di fumi.
È considerata una città nella città, collocablle nel tempo e nel suo ambiente, nelle sue case, nelle sue strade, negli angoli più suggestivi, stagliati in atmosfere di trattenuti riverberi e da reticoli di colore. Una sintesi del sensibile e del figurale, con consonanze di accenni aliene da forzature e da compiacimenti, in polivalenze geometriche, con rigore e attenzione.
Le fabbriche chiudono, Marghera rimane. L'attualità cruda, alla quale eravamo abituati, si illumina dall'interno, nella meditazione urbana, mirata da raccordi e ordini di normale paesaggio.
Zanon, abituato alla grazia e alla poesia del ritratto, qui si muove con altrettanta sicurezza, nel campo cromatico, segnico e materico, con prelievi calcolati, allargandosi orizzontalmente sul fondo, privilegiando determinati passaggi, senza mai strafare anche dove la pittura è più soffusa e velata.
Evita schemi fissi a vantaggio della visione pura, proprio come fosse un ritratto di giovane e bella signora. Chi conosce Marghera, ne riscopre il vero volto e non nella parafrasi industriale e nemmeno in quella realistico - lirica, ma nella sua realtà, in una sinfonia di tinte su cui si tessono le altre gamme, rispecchianti la visione atmosferica, ponendole non come miraggi, bensì come immagini di attuali stagioni, spazi, impressioni di luci e penombre che fanno città.
L'emozionato trascolorare delle immagini alita negli spazi, di quadro in quadro, nel muoversi dentro un repertorio iconografico non riconducibile al già visto, nell'intreccio di categorie oggettive per lo più ignorate pur essendo percepibili.
E' il suo modo di vedere forme e colori, di comporli in pittura e di utilizzarli in scelta esistenziale: un autre maniére.

Novembre 2009 Giulio Gasparotti