INTIME ATTESE - La Galleria del Barone -
mostra dell'artista mestrino LUCIO GROJA
Abbiamo il piacere di annunciare la prossima mostra in programma a LA GALLERIA DEL BARONE presso il BARONE ROSSO Pizzeria Jazz Club a Spinea Ve, in via Martiri 15/17.
La mostra sarà visitabile da sabato 29 novembre 2025 a venerdì 9 gennaio 2026, con orario 19.00 -23,00 . (chiuso il lunedì).
Continua il calendario delle esposizioni curate dal CENTRO CALCOGRAFICO 3C Ets Mestre nel locale di Spinea. Questa volta ospitiamo un artista mestrino che da anni risiede a Falcade.
INTIME ATTESE
Luciano Groja, in arte
Lucio, nato a Venezia classe 1946.
La mostra di pittura dell'artista
mestrino Luciano Groja rappresenta un viaggio introspettivo attraverso momenti
di sospensione e riflessione personale, che lui cattura con pennellate delicate e
colori evocativi.
Nato a Mestre e vissuto alla Gazzera, Groja attinge alle tradizioni pittoriche
venete per esplorare alcuni temi, quali l’attesa, la solitudine e la
connessione con la natura, in un dialogo tra figure umane e paesaggi
suggestivi.
Lucio Groja ha iniziato il suo percorso artistico negli anni
'60, in un periodo di fermento culturale e sociale in Italia. Ha frequentato
ambienti artistici veneziani e mestrini, respirando l'aria innovativa di
maestri come Alberto di Marco Mucchi, Emilio Vedova, Licata, Pizzinato, Trecani
e Santomaso. Questi incontri hanno segnato i suoi primi lavori, caratterizzati
da un approccio iniziale timido ma appassionato, con abbozzi influenzati dalle
tendenze avanguardiste dell'epoca. La sua formazione è stata prevalentemente
autodidatta e pratica, forgiata dall'osservazione diretta della realtà veneta e
dal dialogo con il mondo operaio e studentesco.
Artista poliedrico e fuori dagli schemi, si ama definire
“ribelle” e tutta la sua pittura lo dimostra ampliamente.
Negli anni '60 e '70, Groja si è distinto per il suo impegno civile e artistico.
Nel 1968 ha partecipato attivamente alle
manifestazioni studentesche e operaie, un momento che ha influenzato
profondamente la sua produzione. Nello stesso anno, ha co-organizzato la prima
biennale "Arte-Lavoro in Fabbrica" al Padiglione Sindacale del
Petrolchimico di Porto Marghera, insieme al poeta Milo Poles e a Gianni
Trevisan. Questo evento ha segnato il suo debutto nella scena nazionale,
collocandolo tra le correnti artistiche emergenti che intrecciavano arte e
impegno sociale.
Abbiamo chiesto a Lucio di portare qui a Spinea, a La
galleria del Barone, un tratto del suo lungo cammino artistico che potesse rappresentare,
in poco più di una dozzina di quadri, l’essenza della sua arte atipica
e poco incline alle convenzioni.
Le opere esposte, realizzate principalmente a olio su tela, sono
state scelte accuratamente per essere esemplificative di queste sue
caratteristiche, di questa sua pittura intensa, emozionante e innovativa.
Spesso i suoi quadri ritraggono corpi in pose contemplative:
simbolo di vulnerabilità e armonia con l'ambiente, come quello di Diana,
una donna nuda che si volta nel bosco di betulle, il corpo in ascolto della
luce.
La volontà di evocare ricordi e orizzonti lontani,
Caruso, ritratto in cui si riconosce, nell’uomo elegante con il suo cane
affacciato sul mare, il cantante Lucio Dalla, e nel quale si percepiscono
queste malinconie esistenziali.
Poi ancora figure distese o dormienti, su lenzuola
azzurre, su letti scomodi o semplicemente sedute in poltrona con lo sguardo
perso, quasi sempre avvolte in un silenzio carico di intime emozioni.
Elementi ricorrenti come l'acqua, figure ninfee che
galleggiano su acque di stagni riflessi, primi piani di donna senza velo con
veduta lagunare. Quadri intrisi di tenue luce autunnale o di quella fredda invernale,
negli scorci notturni del bosco di faggi che sottolineano ancor di più un senso
di transizione intima e di poetica attesa.
Da uomo di terraferma e quindi di pianura, nato e vissuto a
Mestre, propriamente alla Gazzera, a convinto uomo delle montagne della Valle
del Biois, ovvero di Somor sopra Falcade, il passo è stato breve.
Lucio ha fatto del suo esistenzialismo umano un fatto artistico,
un atto di fede rispetto alla sua capacità di adattarsi all’ambiente e
diventarne parte integrante e attiva.
Con questa mostra il visitatore può cogliere di sicuro l'opportunità
di scoprire alcuni aspetti dell’essenza umana e attraverso l’arte di Groja, di immergersi, attraverso la contemplazione delle sue opere,
in quelle sue atmosfere.
Ogni tela è una sosta: non azione, ma bensì un’attesa, che
diventa rappresentazione di un tempo dilatato e dilatante, dove possiamo, anche
con un respiro trattenuto, riuscire ad immaginarlo fermo, immobile e quindi
irreale.
Un silenzio pittorico che invita a entrare, a sostare, a
riconoscere nei suoi quadri la propria malinconia.
Vernissage: venerdì 07 dicembre, ore 11:30
L'allestimento della mostra è stato curato da Gianni Favaro, mentre la presentazione dell'artista sarà a cura di Rino Vincenzo Franzin.
Dopo la presentazione il locale vi aspetta per un brindisi con l'assaggio delle loro pizze.



